1. L’Eterna Ricerca del Benessere
La riflessione sul benessere accompagna l'umanità da sempre.
Filosofi e pensatori spirituali hanno cercato di definirne il concetto, adattandolo ai contesti culturali e sociali di ogni epoca:
- Dall’antichità all’epoca classica (3000 a.C. - 400 a.C.): dai Codici Sumeri alla filosofia greca classica;
- Nel periodo religioso e filosofico (0 - 1300): dal Cristianesimo alla Scolastica;
- Durante l'Umanesimo e Illuminismo (1300 - 1700): da Petrarca a Kant;
- Nell'epoca moderna (1750 - 1990): dall’Utilitarismo alla Teoria delle capacità di Amartya Sen.
In psicologia, questa ricerca ha dato origine ad un ambito di ricerca chiamato Psicologia Positiva (Csikszentmihalyi 1990, Seligman 2002, 2011):
- Nata in risposta alla predominanza degli studi sulle patologie mentali;
- Dedicata allo studio dei fattori che favoriscono il benessere;
- Focalizzata su fattori quali felicità, emozioni positive, e resilienza.
2. La Rivoluzione di Carol Ryff
Carol Ryff, voce autorevole nella psicologia del benessere, è stata fortemente critica nei confronti della Psicologia Positiva ed ha proposto un modello integrativo.
2.1 Un Benessere "Antico" Riscoperto
Ryff ha criticato duramente la tendenza della Psicologia Positiva a equiparare il benessere alla felicità di breve periodo, anziché a valori più duraturi che richiedono a volte sacrifici nel breve termine e comportano l'alternanza di emozioni positive e negative (Ryff 2014).
Secondo Ryff nel concetto di Benessere occorre integrare due dimensioni dell'esperienza umana che erano già state individuate dai Greci (Ryff 2013, 2022):
- Il Piacere "Edonico": introdotto dal filosofo greco Aristippo ed oggi tradotto nella psicologia del benessere soggettivo. In base a questa visione il benessere equivale al piacere e all'assenza di emozioni negative (Waterman, 1984, 1993);
- Il Piacere "Eudaimonico": introdotto da Aristotele, che identificava il benessere umano con la conoscenza di sé stessi e con la realizzazione del proprio potenziale unico, il "Daimon" appunto.
2.2 Un Benessere Misurabile
Ryff ha riconosciuto inoltre la necessità di uno strumento per misurare questo nuovo concetto di benessere, così da renderlo applicabile alla pratica clinica.
Ryff ha analizzato dunque la letteratura teorica su concetti chiave di benessere psicologico e ha scoperto che essi convergono su sei dimensioni fondamentali (Seifert 2005, Ryff 1989):
- Autonomia:
capacità di agire seguendo i propri valori, anche sotto pressione sociale; - Padronanza dell’ambiente:
competenza nel controllare e utilizzare efficacemente le risorse disponibili per affrontare le sfide quotidiane; - Crescita personale:
apertura costante al miglioramento e all’apprendimento, che consente di superare i propri limiti e accogliere nuove esperienze; - Relazioni positive:
costruzione di legami significativi basati su fiducia, intimità e sostegno reciproco; - Scopo nella vita:
perseguimento di obiettivi che conferiscano significato e direzione all’esistenza, anche in periodi di difficoltà; - Accettazione di sé:
capacità di guardare con equilibrio ai propri punti di forza e debolezza, sviluppando una sana auto-compassione.
Inoltre Ryff ha creato uno strumento per la misurazione scientifica, noto come la Scala del Benessere Psicologico di Ryff (PWB: Psychological Well-being Scales).
Per giungere alla creazione della scala, la Ryff ha:
- Individuato descrizioni puntuali relative a punteggi alti o bassi per ciascuna delle sei dimensioni del benessere psicologico;
- Individuato un set di affermazioni specifiche per misurare concretamente queste caratteristiche.
La Scala del Benessere Psicologico di Ryff è in sostanza un questionario guidato in cui coloro che rispondono possono valutare quanto sono d'accordo o in disaccordo con una serie di affermazioni utilizzando una scala a 7 punti.
La scala è stata utilizzata da ricercatori di tutto il mondo in contesti e per popolazioni differenti ed è disponibile in due versioni scientificamente accreditate (Seifert 2005): una versione approfondita da 42 domande e una abbreviata da 18 domande.
3. Carol Ryff e la Mindfulness
Carol Ryff non ha mai menzionato esplicitamente la Mindfulness nei suoi lavori eppure il suo modello presenta però sorprendenti somiglianze con i principi di questa pratica.
3.1 Origini Filosofiche Condivise
Il concetto di benessere di Ryff rimanda all'Eudaimonia dell'Antica Grecia e ha significative affinità con quello della tradizione buddista da cui origina la Mindfulness.
Per Aristotele (1999) raggiungere il benessere Eudaimonico consiste nel conoscere sé stessi e sviluppare il proprio potenziale unico.
Nella tradizione buddista la sofferenza (dukkha) è una componente intrinseca dell’esperienza umana e il suo superamento si ottiene attraverso due passaggi (Gunaratana, 2001):
- Comprenderne le cause profonde: radicate nell'eterna insoddisfazione che conduce ad un eccesso di brama, paura o ignoranza nei confronti di ogni fenomeno mentale o esterno;
- Coltivare una nuova relazione con l’esperienza: osservando la realtà "a distanza" con un atteggiamento che nella Mindfulness viene chiamato "Decentramento".
3.2 Una Visione Completa del Benessere
Ryff e la Mindfulness offrono una visione ampia del benessere, che non si limita alla felicità, ma include anche la gestione delle emozioni negative.
- Per Carol Ryff: “le emozioni positive e negative sono indissolubilmente legate” (Ryff 2022);
- Nella Mindfulness uno degli obiettivi più importanti è il superamento della tendenza innata della mente a desiderare ciò che è piacevole, fuggire da ciò che è doloroso ed ignorare il resto dell'esperienza. La Mindfulness consiste in una vera e propria coltivazione della mente che permette al praticante di mantenere un equilibrio emotivo di fronte agli inevitabili alti e bassi della vita, vivendo ogni esperienza senza giudizio, con apertura e curiosità (Gunaratana 1995).
3.3 Un Approccio Pratico e Trasformativo
Sia Ryff che la Mindfulness offrono strumenti pratici per coltivare il benessere:
- Carol Ryff ha creato un modello scientifico che consente di misurare e migliorare specifiche aree del benessere personale. Questo approccio è utilizzato in ambiti clinici e educativi per promuovere l’autorealizzazione e relazioni più profonde.
- La Mindfulness: si basa su pratiche di meditazione, che sviluppano una comprensione profonda dei propri stati interiori e promuovono una trasformazione personale che coinvolge molte delle dimensioni del benessere identificate da Ryff.
- Riduzione dell’ansia legata al giudizio altrui;
- Accettazione di sé attraverso un dialogo interno più compassionevole;
- Miglioramento delle relazioni interpersonali grazie a una maggiore empatia e capacità di ascolto.
- Riduzione dell’ansia legata al giudizio altrui;
Conclusioni
Carol Ryff e la Mindfulness rappresentano un punto d’incontro tra scienza moderna e tradizione millenaria, offrendo una visione completa del benessere.
Il modello a sei fattori di Ryff, con la sua precisione scientifica e richiamo a valori universali, ci ricorda che vivere bene non significa solo essere felici, ma anche trovare equilibrio, consapevolezza e crescita continua.
Bibliografia
- Aristotele, Natali C. Trad (1999): "Etica Nicomachea" https://www.laterza.it/scheda-libro/?isbn=9788842057505
- Csikszentmihalyi M. (1990): "Flow: The psychology of optimal experience. Harper & Row"
- Gunaratana H. (1995): "La pratica della consapevolezza. In parole semplici". Astrolabio Ubaldini. Link
- Gunaratana H. (2001): "Eight Mindful Steps to Happiness: Walking the Buddha's Path". Simon and Schuster.
- Ryff C. D. (1989): Happiness is everything, or is it? Explorations on the meaning of psychological well-being. Journal of Personality and Social Psychology, 57, 1069–1081.
- Ryff C. D. (2014): Psychological well-being revisited: advances in the science and practice of eudaimonia. Psychother Psychosom. 83 (1): 10-28. Link
- Ryff C. D. (2022): Positive psychology: Looking back and looking forward. Frontiers in Psychology, 13, Article 840062. Link
- Seifert T. A. (2005): The Ryff Scales of Psychological Well-Being. Center of Inquiry at Wabash College. Recuperato da Link
- Seligman M. E. P. (2002): Authentic happiness: Using the new positive psychology to realize your potential for lasting fulfillment. Free Press.
- Seligman M. E. P. (2011): Flourish: A visionary new understanding of happiness and well-being. Atria Books
- Waterman A. S. (1984): The psychology of individualism.
- Waterman, A. S. (1993): Two conceptions of happiness: Contrasts of personal expressiveness (eudaimonia) and hedonic enjoyment. Journal of Personality and Social Psychology, 64, 678-691.
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