Nuove famiglie e nuovi genitori
Fruggeri (2005) individua elementi di discontinuità rispetto alla “famiglia tradizionale” che caratterizzano le diverse esperienze di famiglia.
La genitorialità è:
- Adeguata anche in assenza di generatività (famiglie adottive e/o affidatarie) e in assenza della relazione coniugale come nel caso della mono-genitorialità (ragazze madri/ragazzi padri vedovanza etc.)
- Svincolata dal matrimonio e funzionante anche in situazioni di famiglie allargate e ricomposte
- Indipendente dalle caratteristiche di genere dei genitori (famiglie omo-parentali).
Genitorialità ed omo-genitorialità:
Come possiamo definire la genitorialità? E’ un sistema di cura dinamico e complesso costituito da elementi diversi.
Visentini (2006) individua le seguenti funzioni genitoriali:
- Provvedere all’Altro conoscendo gli aspetti corporei e mentali in continuo cambiamento;
- Riconoscere i segnali di bisogno dell’Altro, saper empatizzare;
- Saper decentrare il proprio Io in funzione dell’Altro;
- Saper cogliere la soggettività dell’Altro;
- Garantire protezione non solo per la cura fisica ma anche dal punto di vista relazionale;
- Saper entrare in risonanza affettiva mantenendo la separazione;
- Garantire regolazione, dare dei limiti;
- Accompagnare nel raggiungimento di tappe evolutive, sostenendone i diversi bisogni;
- Garantire la funzione transgenerazionale mettendo l’altro dentro una storia.
La persona omosessuale può essere un genitore competente?
La famiglia omosessuale, gay o lesbica, può essere un ambiente sufficientemente buono per far crescere un figlio?
Taurino (2012) afferma:
“(...) non ci sono presupposti teorico concettuali, al di là di visione preconcette, sulla base dei quali è possibile asserire che un soggetto con orientamento omosessuale sia un individuo incapace di garantire protezione, affetto, cura e sicurezza (...). Allo stesso modo non è possibile affermare che una persona eterosessuale sia “normalmente” in grado di adempiere in modo sufficientemente responsivo ai compiti che la genitorialità propone”. E ancora: “(...) la validità di un nucleo non si fonda sul modello strutturale o sulla presunta “naturalità” ma piuttosto sulla qualità delle relazioni tra le persone che lo compongono (...) di conseguenza l’orientamento sessuale sia esso etero o omosessuale, non è una variabile da prendere in considerazione per valutare la qualità delle competenze genitoriali di una persona”.
Con questo non si vuole sostenere che la famiglia omosessuale e quella eterosessuale siano sovrapponibili.
Le differenze esistono ma l’errore è individuarle con atteggiamento etero-centrico ed etero-normativo:
- l’etero-centrismo indica la centralità culturale dell’eterosessualità nella società, non come norma imposta, ma come consuetudine e discorso dominante.
- l’etero-normatività è l’imposizione dell’eterosessualità come norma in quanto unico orientamento sessuale culturalmente e socialmente legittimato.
I figli di coppie omosessuali presentano livelli di adattamento, autostima e benessere emotivo così come di ansia e depressione simili a quelle dei figli di coppie eterosessuali e lo stesso avviene per le funzioni cognitive.
Sono stati espressi timori sull’influenza che genitori gay o lesbiche possono avere sullo sviluppo psicologico dei figli.
- Un primo timore riguarda un possibile condizionamento rispetto all’orientamento sessuale e all’identità di genere dei figli ma si è visto in realtà che non esistono significativi spostamenti rispetto alle famiglie eterosessuale.
- Un secondo timore è che altri aspetti dello sviluppo del bambino possano essere compromessi ma tale ipotesi non ha presentato riscontri empirici.
- Una terza preoccupazione riguarda le inevitabili difficoltà incontrate dai bambini nelle relazioni sociali dovute alla stigmatizzazione della loro famiglia.
Tali difficoltà riguardano micro-aggressioni omofobe (messaggi critici offensivi portatori di stereotipi e mancanza di rispetto) ricevuti quotidianamente che si presentano denigratori con lo scopo di offendere e discriminare. La natura subdola di questo atteggiamento rende difficile la difesa della persona che le subisce.
A questo proposito il compito della società, della cultura e delle professioni d’aiuto, è fondamentale per garantire sicurezza e riconoscimento a queste famiglie e a queste persone.
Le ricerche sui genitori omosessuali, infatti, evidenziano, come unica condizione di svantaggio, quella legata alla discriminazione e allo stigma sociale sulla famiglia omo-genitoriale.
L’insieme dei disagi psicologici a cui sono sottoposte le minoranze sessuali viene denominato "minority stress" e si compone di tre dimensioni che si intrecciano e potenziano:
- esperienze vissute di discriminazioni e violenza,
- stigma percepito
- omofobia interiorizzata.
L'omofobia interiorizzata è intesa come l'insieme di sentimenti e atteggiamenti negativi che una persona può provare più o meno consapevolmente sulla propria omosessualità, dalla scarsa accettazione e stima di sé fino anche all'autodisprezzo, con sentimenti di incertezza, inferiorità e vergogna e convinzione di essere rifiutati. La persona rischia cioè di identificarsi con gli stereotipi denigratori.
Buona parte delle obiezioni alla genitorialità di persone omosessuali può essere rubricata sotto la voce “è contro l’interesse del bambino”. Eppure, è proprio questa l’espressione scelta dall’American Psychoanalytic Association (2002-2012) per affermare che “l’interesse del bambino è sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure e di responsabilità educative” e che la “valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”
Bibliografia:
- Nicola Carone: “Le famiglie omogenitoriali”, Raffaello Cortina Editore, Milano 2021;
- Laura Fruggeri: “Diverse normalità. Psicologia sociale delle relazioni famigliari”, Carrocci, Roma, 2005;
- Vittorio Lingiardi, Nicola Nardelli, Guido Giovanardi, Anna Maria Speranza: “Consulenza psicologia e psicoterapa con persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie”. Raffaello Cortina Editore, Milano, 2023;
- Vittorio Lingiardi: “La famiglia inconcepibile”, 2013
- Alessandro Taurino: ”Famiglie e genitorialità omosessuali. Costrutti e riflessioni per la disconferma del pregiudizio omofobico”, Rivista internazionale di filosofia e psicologia, 2012, 3, 1, 67-95
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